Does coworking really work in Italy?

Does coworking really work in Italy?

In this episode, Anna talks about the new trend of coworking in Italy. She focuses primarily on Northern Italy and describes the kinds of professionals who are most commonly found in coworking spaces.

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Ciao a tutti, buongiorno. Io sono Anna e sono la presentatrice di questo podcast. Benvenuti a Una Storia ItaliAnna, un podcast di LanguaTalk.

Ciao a tutti. Buongiorno, bentornati anche questa settimana al nostro appuntamento con Una Storia ItaliAnna. Allora questa settimana vorrei continuare a parlare della situazione lavorativa in Italia. Ma vorrei, diciamo parlare di un argomento in particolare che negli ultimi dieci anni, più o meno ha sempre più importanza nell'ambiente lavorativo moderno.

Naturalmente, come è nostra abitudine da italiani usiamo una parola inglese che invece di usare la nostra bellissima lingua ma non fa niente. Oggi parleremo di co-working, quindi un uno spazio di lavoro condiviso con altre persone. Io so che all'estero è molto, molto diffuso, è molto normale. Diciamo usare uno spazio di lavoro condiviso con altre persone, soprattutto se parliamo di freelancer, quindi di liberi professionisti, di persone che possono gestire tranquillamente in autonomia la loro attività, scegliendo di lavorare in qualsiasi posto e io lo faccio e vi garantisco che è bellissimo.

Comunque il co-working vediamo un pochino il panorama italiano di questo concetto di lavoro condiviso. Ehm, diciamo che negli ultimi tempi si sente molto parlare di co-working, ma vorrei approfondire una domanda quanto è diffuso questo co-working in Italia? Veramente quindi? Ehm, tutti coloro che lavorano, tutti voi che lavorate? Avete sicuramente sentito parlare spesso di co-working, del suo sviluppo e anche della grande diffusione americana.

Diciamo che è destinata senza dubbio ad arrivare anche anche in Italia, ma nel 2020 è realmente così diffuso come metodo di lavoro? Cerchiamo di capire quanti spazi di co-working ci sono in Italia, ma ancora una domanda più importante. È vero che le aziende si stanno realmente concretamente concretamente? Rivolgendosi sempre di più ai co-working spaces per i loro lavoratori. Allora sicuramente la pandemia che ha rivoluzionato le basi dell'economia mondiale e ha contribuito ad un movimento verso questo co-working, smart working, flex working.

Quindi la conversione e l'aumento del settore del co-working è stato time, è stato molto più veloce rispetto magari a quello che sarebbe stato senza la spinta della pandemia. Quindi i primi spazi di co-working italiani sono stati aperti. Come dicevo circa dieci anni fa, su influenza dietro influenza degli Stati Uniti che hanno aperto i primi spazi di co-working, credo quasi cinque anni prima di noi, quindi 15 anni fa.

Ma nel 2010 diciamo che si potevano contare appena credo dieci spazi di co-working per liberi professionisti o giornalisti freelance che avevano appunto la libertà di poter decidere il loro posto di lavoro. Adesso la situazione è cambiata tantissimo, infatti gli spazi condivisi sono circa 700 e sono tanti per noi diffusi nella maggior parte delle città italiane. Quindi gli spazi contemporanei non non ospitano solo liberi professionisti, ma anche start up o addirittura interi settori di un'azienda, oppure anche task force.

Quindi? Ah sì, è possibile anche noleggiare - rent -, la sala riunioni per la mattinata o addirittura per qualche ora, senza poi dover doverla pulire o doverla riordinare. Quindi è veramente una grandissima comodità che tutti i lavoratori indipendenti hanno al giorno d'oggi e non è possibile tenere conto di tutti gli spazi di co-working italiani, anche per.

Per diversi motivi. Il primo è che essendo un un ambito, un campo nuovo è molto vario. Ci sono diversi formati, diverse realtà tra di loro. Gli spazi di c-oworking potrebbero essere veramente delle dei tavoli, quindi grandi come un metro per tre e oppure addirittura delle ville.

Quindi bisogna capire in in quale settore, quale settore potrebbe essere più interessato a questo tipo di spazio. Allo stesso modo, poiché è un campo così nuovo, non abbiamo dei dati delle statistiche attendibili su cui noi possiamo contare e diciamo che, nonostante la crisi, anche quest'anno è stato ottimo per questo nuovo formato di lavoro.

Perché le percentuali aumentano soprattutto in Lombardia, dove diciamo che è la città, anzi è la regione più moderna e contemporanea del dell'Italia intera. Ma diciamo che anche il Veneto, l'Emilia Romagna, il Piemonte hanno circa 50 spazi di co-working a testa, quindi sicuramente è un trend in crescita. E anche al Sud, perché anche Puglia e Sicilia mostrano sicuramente molto interesse in questo.

In questo nuovo trend, come dicevo naturalmente a Milano, la capitale della dell'innovazione, dell'economia, del lavoro smart come si dice adesso è al primo posto per l'offerta. E ehm, ma secondo voi chi sono le persone che sono più interessate a lavorare in co-working? Io prima ho detto che. Io sono una di quelle persone.

Sì, quando mi occupo di traduzione, di film, di grafica. Oppure quando il mio lavoro non prevede una una interazione con delle videochiamate o con delle registrazioni di podcast devo essere da sola? In tutti gli altri momenti io posso prendere il mio computer e sedermi in uno di questi spazi di co-working. Anche qui, dove vivo, io cominciano a vedersi bene. Qualcuno comincia a vedersi bene qualcuno. Quindi anche Mestre, la città dove vivo io, comincia ad essere un po' più moderna rispetto a qualche anno fa.

Quindi, dicevo, chi sono i professionisti che possono permettersi di lavorare in questo modo? Allora traduttori, sicuramente architetti, in parte grafici, chi altri? Chi può esserci grafici, web, designer? Tutti quegli, ehm, quei quei lavori che non hanno bisogno di avere un contatto diretto, costante con il pubblico. Quindi quando io voglio stare in un posto tranquillo posso scegliere una di queste.

Una di queste postazioni, uno di questi tavoli e avere magari qualcuno che lavora di fianco a me. La cosa interessante è che questi spazi di co-working possono portare a delle cooperazioni e a delle collaborazioni molto interessanti tra professionisti. Quindi un architetto può lavorare con un grafico web oppure il grafico web può lavorare con un traduttore?

E possono crearsi delle nuove collaborazioni che chissà dove dove possono portarci. Quindi secondo me è un'occasione da sfruttare proprio per avere la possibilità di entrare in contatto anche con realtà lavorative che non sono esclusivamente uguali alla nostra. Anzi, chissà, possiamo trovare dei nuovi amici, dei nuovi colleghi o semplicemente avviare delle delle nuove collaborazioni.

Io sono sempre molto, molto favorevole alla collaborazione di tra persone, soprattutto tra professionisti, e devo dire che qui al Nord Italia siamo. Siamo bravi dai. Ci piace collaborare con altre persone, quindi, ma sicuramente anche nelle altre parti d'Italia. Ma diciamo che in zona Milano, zona Lombardia, questa attitudine è molto, molto più più normale.

Ecco, più accettata e più condivisa. Quindi sarebbe interessante capire anche negli altri paesi del Nord Europa, magari, o in Stati Uniti o Inghilterra, Francia e Germania. Cosa cosa succede e cosa ne pensate voi di questo? Di questa nuova modalità di lavoro? Io vi lancio questa.

Ehm, vi do questa questa idea e spero di avere qualche commento nei nei miei social. Quindi su Facebook e Instagram ricordatevi sempre di seguirmi, anche su Patreon. E se volete dare un supporto ai podcast e ai bonus e ai contenuti extra mi fa molto piacere. Io vi ringrazio anche oggi, noi ci risentiamo la prossima settimana. Ciao a tutti e buon lavoro.

Grazie. E alla prossima

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