How is real life in Venice? (Interview)

How is real life in Venice? (Interview)

In this episode, Anna speaks about life in Venice - with a surprise, special guest.

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Transcript of Interview with Alberto.mp3

Anna:
Ciao a tutti, buongiorno. Io sono Anna e sono la presentatrice di questo podcast. Benvenuti a Una Storia ItaliAnna, un podcast di LanguaTalk.

Anna:
Oggi facciamo un podcast un po' diverso. Ho pensato di cambiare la struttura, cambiare la tipologia e vedremo insieme perché. L'idea di questo podcast di oggi mi è venuta grazie ad una domanda che uno studente mi ha fatto qualche giorno fa. E questa domanda, a dire il vero, mi è stata fatta tante volte, tantissime volte e cioè com'è vivere a Venezia?

A dire il vero, le prime volte, quando qualcuno mi faceva questa domanda dovevo pensarci un attimo perché per noi è normale vivere in una città come Venezia, è normale avere delle piccole difficoltà quotidiane legate all'ambiente, al numero dei turisti. Quindi, inizialmente ho detto ma com'é vivere a Venezia? Io ci ho lavorato, ci ho studiato, ci sono nata, ci sono andata tante volte quindi ho dovuto pensarci e così ho ho deciso di dedicare questo podcast di questa settimana proprio alla mia città.

Ma oggi lo facciamo in un modo un po' diverso. Quindi, c'è una novità perché non sono sola. Oggi siamo in compagnia. Quindi, questo podcast si è trasformato oggi in una piccola intervista.

Anna:
Siamo in due e con me c'è Alberto. Alberto lavora a Venezia e diciamo che la sua esperienza lavorativa è un po' cambiata nel tempo. Lui non lavorava a Venezia negli anni precedenti ma, per vari motivi della vita, è stato portato a cambiare città e quindi oggi faremo questo scambio di idee di commenti proprio sulla città.

Allora, dicevo, Alberto è un pendolare - commuter - quindi lui vive a Mestre ma tutti i giorni va a Venezia. Quindi, venite con me perché andiamo a conoscere un pochino di più il suo lavoro e la sua routine, la sua abitudine quotidiana in questa città. Vedremo un po' difficoltosa, un po' difficile quindi lo conosciamo.

- Ciao Alberto. - Buongiorno, ciao a tutti. - Grazie per essere qui con noi oggi - E' un piacere. - Grazie. E allora, cominciamo subito. Io ho preparato per te un qualche domanda, ok? Quindi spero ti faccia piacere diciamo aiutarci a capire, aiutare chi ci ascolta a capire come funziona realmente la città di Venezia. Ok perché tanti, mi confermi anche tu, tanti vengono a Venezia per turismo giusto?

Alberto:
- Assolutamente sì ma c'è anche molta gente che viene per lavorare a Venezia.

Anna:
- Assolutamente, infatti tu sei uno di quelli. Tu vivi a Mestre e vai a Venezia tutti i giorni o quasi per lavoro. - Lo confermo. - E allora Alberto, tu che lavoro fai?

Alberto:
- Io sono un tecnico. In Italia si dice "bancomat" ma nel mondo, diciamo in generale, viene chiamato Atm so che è un acronimo di Automated Teller Machine

Anna:
- Ok quindi Atm technician, quindi un tecnico bancomat. E quindi tu vai a Venezia tutti i giorni per lavoro. Giusto? - Giusto. - E da quanto tempo lavori a Venezia città, Venezia isola?

Alberto:
- Eh, sono diversi anni, credo quasi 10 ormai e devo dire che si fanno sentire tutti

Anna:
- Si sentono, 10 anni sono abbastanza. E tu lavori però anche nella, diciamo, nella regione del Veneto quindi non solo Venezia ma anche per esempio Padova oppure...

Alberto:
- Sì anche Vicenza, Treviso, Verona.

Anna:
- Certo, quindi tutte le città più grandi del Veneto giusto? - Esatto. - Bene allora aiutaci a capire quali sono le reali difficoltà che un pendolare deve affrontare in una città complicata come Venezia per esempio?

Alberto:
- Ma, la prima cosa che mi viene in mente è il problema dello spostamento, della logistica. Chi viaggia, chi va a Venezia deve per forza a un certo punto avere a che fare con i vaporetti. - Cioè che sono sostanzialmente delle barche, delle imbarcazioni.

Anna:
- Esatto, i vaporetti sono, per chi non conosce la nostra città, sono delle barche, delle piccole, ma neanche tanto piccole, delle imbarcazioni di media grandezza che trasportano turisti e non lungo il Canal Grande. Le isole, quindi, tutto intorno a Venezia e quindi qual è, diciamo, la difficoltà principale legata ai mezzi di trasporto?

Alberto:
- Beh nel caso dei vaporetti sono quasi tutti gestiti da una società pubblica gestita dal Comune. Di conseguenza gli scioperi, come nel resto di tutta l'Italia, sono molto frequenti. Quando ci sono questi scioperi le corse vengono spostate oppure addirittura interrotte per anche quasi tutta la giornata garantendo solo delle corse molto limitate.

Anna:
-Quindi scioperi - strikes - che non solo sono dei vaporetti ma anche degli autobus. - Esatto. - Bene e come sono, diciamo, questi mezzi di trasporto, sono comodi o così così...?

Alberto:
- Diciamo che non sono particolarmente innovativi. Si va molto sul "vecchio stile" ma sono veramente pieni di persone soprattutto d'estate e poi comunque non è che è finita qui. Cioè, a un certo punto, per forza di cose, bisogna scendere dal vaporetto e cominciare a camminare.

E se si considera che chi fa un lavoro come il mio ha spesso valigette piuttosto che zaini, borse degli attrezzi o addirittura pacchi con delle parti da sostituire... E potete immaginare la difficoltà di muoversi in continuazione in un ambiente così... Come posso dire... Ostile al lavoro.

Anna:
- Quindi devi prepararti diciamo con per esempio borse, carrelli, zaini per avere la vita un po' più facile.

Alberto:
- Assolutamente sì se si vuole... permettimi il termine, sopravvivere a Venezia bisogna farlo per forza.

Anna:
- Certo, assolutamente. E cambiando domanda, andiamo avanti con le nostre domande. E dei turisti, cosa mi dici? In questo periodo, siamo a novembre, come vanno le cose cosa vedi in città?

Alberto:
- Allora, i turisti durante la settimana sono quasi assente. Ci sono soprattutto persone che in qualche modo riescono a muoversi a breve distanza. Come posso dire. Ehm tenete conto che la maggior parte dei turisti del periodo precedente al Covid era extra europea quindi americani, piuttosto che russi, piuttosto che cinesi.

E queste persone sono quasi completamente sparite perché, per tutta una serie di motivi legati alla profilassi e al contenimento di questo virus, per loro è diventato un inferno viaggiare, farsi un viaggio di questo tipo fino in Italia. E quindi Venezia, che è una delle città più visitate in assoluto ne ha risentito.

Anna:
- Assolutamente. Ma consideriamo anche che c'è un altro tipo di turismo in questo periodo che si chiama turismo di prossimità cioè, cosa vuol dire prossimità?

Dall'aggettivo "prossimo" che significa "vicino", le persone che vivono in Veneto per esempio, a 50 km di distanza, prendono la macchina e vengono un pomeriggio o una giornata a Venezia. Quindi le persone che vivono nella regione. Poi però la sera tornano a casa quindi non restano più di una giornata.

Alberto:
- Sì esatto, questo tipo di turismo c'è sempre stato ma in questi ultimi due anni si è accentuato ancora di più. Queste persone però arrivano quasi esclusivamente nel fine settimana. Durante la settimana sono totalmente assenti anche perché probabilmente sono lavoratori loro stessi.

Anna:
- Assolutamente. E quindi abbiamo capito che lavorare a Venezia può presentare delle difficoltà. E questo però è valido tutto l'anno o magari in estate è più difficile con il caldo oppure d'inverno quando piove, quando fa freddo... Com'è?

Alberto:
- Mah le difficoltà a Venezia ci sono tutto l'anno. In estate c'è un caldo afoso eccessivo. Ci sono molti più turisti quindi è più difficile prendere i mezzi pubblici. Spesso le strade, che a Venezia si chiamano "calli", hanno un nome particolare e sono strette e quindi si riempiono di persone. Quindi per chi come me che magari è di fretta e ha già un carrello oppure delle borse diventa ancora più difficile spostarsi.

E invece in questo periodo dell'anno dove invece c'è un freddo umido, siamo nel pieno della stagione della cosiddetta "acqua alta" cioè praticamente la marea che normalmente non dovrebbe coprire alcune zone della città, invece superano il livello di guardia, cosiddetto, e quindi alcune zone della città diventano inaccessibili se non con degli accorgimenti particolari.

Anna:
- Certo quindi l'alta marea o - high tide - noi a Venezia la chiamiamo "acqua alta" e credo che ci sia solo qui, solo a Venezia. Forse la marea cresce in tutto il mondo però Venezia è forse una delle poche città che viene diciamo coperta dall'acqua, allagata - flooded - regolarmente tutti gli anni. Diciamo che come è possibile poi raggiungere le zone di Venezia che non sono coperte o che sono parzialmente coperte? Tu cosa fai per esempio?

Alberto:
- Beh innanzitutto mi devo, per forza di cose, informare su il livello della marea cioè proprio sapere esattamente di quanti centimetri si è alzata rispetto alla media diciamo e, a seconda di questo livello, devo indossare degli stivali piuttosto che attraversare delle passerelle. Oppure devo fare un giro diverso o più lungo della zona che mi interessa per arrivare ad un determinato punto.

Anna:
- Sì infatti vedere queste tu le hai nominate le "passerelle" - walkways - lungo le strade di Venezia quando non c'è l'acqua alta è molto molto comune. Sono sempre pronte all'uso. Non si sa mai che ci arrivi un'acqua alta all'ultimo momento. Benissimo. E quindi abbiamo capito che giorno dopo giorno ci sono sempre delle cose da considerare durante i tuoi spostamenti. Quindi ci hai detto che ti sposti in modi diversi camminando, con la barca. Come gestisci i tuoi tempi di lavoro se devi andare da una parte all'altra della città?

Alberto:
- Sì allora Venezia ovviamente ha dei tempi più lenti, per forza di cose, perché non potendomi muovere con un'automobile piuttosto che una barca personale, che ovviamente io non ho, bisogna camminare, bisogna attraversare i ponti e che comunque, soprattutto se si è già... Come posso dire... se stiamo già parlando con noi degli attrezzi e degli zaini come dicevo prima sono faticosi da attraversare. Ce ne sono moltissimi e ve lo assicuro!

- Assolutamente. Parliamo di forse più di 300 ponti mi sembra nella città di Venezia quindi immagino diciamo che possa essere veramente faticoso e stancante.

Alberto:
- Esatto.

Anna:
- Quindi dici che i tempi si allungano molto rispetto ad altri luoghi che sono magari in terraferma.

Alberto:
- Per forza di cose, e poi comunque anche se arriviamo nel parcheggio più vicino possibile alla città che comunque è molto costoso i posti sono sempre limitati e se si si arriva oltre un certo orario si rischia di trovare tutto esaurito.

Anna:
- Certo è vero sono limitati anche nei parcheggi pubblici perché alcuni residenti prenotano o comprano addirittura il parcheggio per mettere la propria auto quindi quelli a disposizione di altre persone non sono poi così tanti, certo. E ma tu hai parlato di costi di parcheggi. Mi confermi che Venezia è una città cara? Sì?

- Beh sì assolutamente sì. I parcheggi sono carissimi i mezzi pubblici per chi non risiede nel comune sono carissimi e se si vuole mangiare al ristorante bisogna puntare in alto se non si vuole rischiare qualche, come posso dire, fregatura e di fatto una città molto cara come lo sono tante città famosa nel mondo.

Anna:
- Quindi secondo te però i modi per risparmiare qualche euro ci sono perché forse non so se tutti sanno che a Venezia, e a me personalmente è una cosa che non piace, abbiamo i doppi prezzi. Hai sorriso quando ho detto dopo i prezzi però purtroppo è una realtà. Ci sono i prezzi per i turisti e i prezzi per i veneziani. Quindi qual è il modo per avere i prezzi da Veneziani?

Alberto:
- Beh basta sfoggiare un dialetto veneziano pronto all'uso e ci si può spacciare per veneziano

Anna:
- Difficile, difficile soprattutto per chi non è della città o anche chi non è della terraferma. I veneziani sono tremendi da questo punto di vista, sanno immediatamente chi è della città e chi no. Quindi purtroppo questa è una realtà che è da considerare e ripeto non è, dal mio punto di vista, da veneziana non vado fiera di questo trattamento diverso per chi visita la città.

Comunque... Ma senti, hai sentito anche tu una delle ultime notizie che abbiamo letto credo tutti sui giornali? Vogliono limitare gli accessi giornalieri ai turisti a Venezia. Diventerà una città chiusa secondo te?

Alberto:
- Ma so che il sindaco in carica ci sta lavorando da un po'. E effettivamente i residenti veneziani sono veramente stanchi di questa massa di turisti che invade la città costantemente e credo sia difficile da realizzare perché bisognerebbe creare delle zone di accesso, dei veri e propri check point come quelli del Muro di Berlino per intenderci e anche, con le dovute proporzioni, però vista la condizione in cui è la città che una delle più fragili in assoluto credo che si andrà per forza di cose in questa direzione e staremo a vedere nel futuro prossimo.

Anna:
- Assolutamente. Venezia fonte di sorprese. Hai ragione, Venezia è una città fragile da molti punti di vista. I veneziani, è vero, sono stanchi di vedere anche la propria città trattata male. Quindi un po' sporca, un po' lasciata andare, poco curata e questo effettivamente potrebbe essere un modo per limitare i danni.

Però è anche vero che... Credo che Venezia... Non lo so dire il vero, sia un patrimonio dell'umanità. Vero? Ehm quindi sarebbe un peccato limitare gli accessi a chi vuole visitare la città o, peggio, far pagare un biglietto apposta a chi vuole godere della bellezza di Venezia.

Comunque hai ragione staremo a vedere. Allora siamo giunti alla fine di questa bellissima intervista e io spero che vi sia piaciuta, che vi siate divertiti e che abbiate potuto approfondire un pochino la vostra conoscenza della città con uno degli ormai residenti di Venezia e con me. Quindi, grazie ad Alberto...

- Grazie a te grazie a tutti quanti

Anna:
- Grazie a te e speriamo di vederci, di sentirci presto e grazie a tutti voi.

Anna:
Grazie e alla prossima.

Learning tips:

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