Italians and Social Media
By LanguaTalkIn this episode, Anna speaks about the use of social media in Italy, including how it has changed people’s lives and the new profession of the ‘influencer’.
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Ciao a tutti, buongiorno. Io sono Anna e sono la presentatrice di questo podcast. Benvenuti a Una Storia ItaliAnna, un podcast di LanguaTalk.
Avete mai fatto caso al fatto che quando salite su un autobus, un mezzo pubblico di trasporto, tutte le persone sono completamente concentrate a guardare i loro cellulari, i loro telefonini? E questo succede da ormai molti molti anni. Quando andavo a lavorare a Venezia era anche per me, devo dire la verità, un'abitudine.
Salivo sul tram, salivo sull'autobus e la prima cosa che facevo era prendere dalla tasca o dalla borsa il mio cellulare e cominciavo a fare cose, a guardare cose completamente inutili. La prima pagina del telefono che io... La prima app del telefono che io aprivo era quella di Facebook e poi veniva Instagram, poi veniva Linkedin, Snapchat e tutte le altre app di social media servivano a passare quei 20, 25 minuti per tornare a casa o per andare al lavoro.
Erano una compagnia per me. Avevo le cuffiette - headphones - attaccate al cellulare e ascoltavo Spotify. Ascoltavo musica, ascoltavo podcast. Insomma, ero molto impegnata quando facevo il viaggio verso il lavoro e dal lavoro e così tutte le persone intorno a me. Una volta ho guardato con attenzione tutti quelli che sì erano seduti vicino a me e ho notato che nessuno di loro aveva un libro.
Nessuno. Nessuno leggeva. Sì, leggevano cose online, leggevano probabilmente di notizie sul giornale, sull'app, su Facebook ma nessuno aveva in mano neanche un Kindle, neanche una rivista - Magazine - niente che non fosse un app di social media.
Questo è molto molto molto grave a mio parere perché la nostra concentrazione viene portata verso queste app che, diciamocelo, non servono a molto. Servono a intrattenersi e farci passare un po' del tempo che ci serve per andare in qualche luogo o anche quando siamo in aeroporto è la stessa cosa. Se avete avuto la fortuna di ricominciare a viaggiare dopo il covid, fateci caso.
Fateci caso. Fate attenzione a questo aspetto. Quando siete in una stazione, in un aeroporto, in un aereo... No in aereo no perché non c'è la connessione ma in treno sì. Fate attenzione a cosa fanno le persone. Guardatevi intorno e osservate. Gli italiani non sono dei grandissimi lettori - readers - ci sono molte persone che leggono libri, questo sì per fortuna ma preferiamo l'intrattenimento digitale oggi.
Io ho fatto questo pensiero proprio quando... Anche quando cammino per la strada le persone hanno sempre un cellulare in mano. Accompagnano i bambini a scuola e hanno il cellulare in mano. Guidano, hanno il cellulare in mano. Portano fuori il cane, hanno il cellulare in mano quindi è un rapporto simbiotico molto molto forte, unito, un unico rapporto che noi... Perché anch'io faccio la mia parte... Che noi abbiamo con questa piccola piccola piccola tavoletta che chiamiamo cellulare.
Questo piccolo oggetto. Ma una domanda per voi. Voi il telefono lo spegnete di notte o no? Io all'inizio no, devo dire la verità. Fino a qualche anno fa, circa due anni fa, avevo il telefono sul mio comodino - nightstand - sempre sempre acceso, senza la suoneria ovviamente ma era sempre acceso. Quindi tutta la notte arrivavano le notifiche dei messaggi su Facebook, di Skype, e-mail... Di tutto. Ad un certo punto ho detto basta.
Sono stanca di essere sempre online, di vivere online e ho deciso che alle nove di sera, forse anche prima a volte, dipende, tolgo la connessione Internet al mio telefono quindi sono raggiungibile sì ma solo con delle chiamate o dei messaggi. Ma la mia storia, la mia relazione con il telefono non è molto interessante. Continuiamo a parlare invece di social media perché sembra che oggi se non hai Facebook, se non hai Instagram, non sei nessuno, sei fuori dal mondo. Ma vi dico la verità. Io ho avuto Facebook con un profilo personale per molti anni. Poi ho deciso di smettere - to quit - Ho deciso di non avere più un mio profilo personale ma di avere solo una pagina web per il lavoro, per i podcast appunto, e devo dire che la mia vita è molto migliorata, sono molto meno dipendente da questa app che c'è su tutti i nostri telefoni e la vita appunto è migliorata.
Guardo meno il telefono. Sono sempre raggiungibile, sì certo, ma guardo, quando mi ricordo oppure quando voglio io. E è interessante però anche considerare delle figure professionali che si sono create grazie, direi, a questi social media. Beh, allora noi in Italia a livello digitale, come dicevo in altri podcast, siamo ancora un pochino indietro nel senso che, solo per il fatto di fare smart working, siamo arrivati molti molti anni dopo.
Ma queste figure professionali potrebbero anche essere interessanti soprattutto per un lavoro futuro. Ad esempio, c'è il social media marketing. Quindi tutte le grandi aziende anche le più piccoline però richiedono un aiuto a questi professionisti del digitale, professionisti del web. E quello che conta oggi è la visibilità. Tutti vogliono essere trovati, tutti vogliono essere presenti online ma nella maniera corretta quindi avere più visibilità possibile.
Questo è valido per le aziende sicuramente perché hanno una loro attività, hanno un loro business e devono lavorare quindi questo lo capisco ma esiste anche un'altra figura professionale che è nata relativamente pochi anni fa ed è la figura dell'influencer. Io insegno anche a dei ragazzi. Quindi lavoro anche con ragazzi di 15, 16 anni e mi è capitato diverse volte di chiedere loro che lavoro vorrebbero fare da grandi. O cosa hanno in mente per il loro futuro. La risposta che soprattutto le ragazze mi hanno dato è voglio fare l'influencer.
Ok, e l'influencer di cosa? L'influencer è una persona che, con la propria presenza online, con le proprie condivisioni su Facebook, i propri like, aumenta la visibilità di alcuni prodotti quindi le ragazze, soprattutto, vogliono diventare come l'influencer italiana più famosa del momento che è Chiara Ferragni. Sono sicura che ne avete sentito parlare. Lei è una è diventata un'imprenditrice ed è partita da zero. Ha cominciato da un sito web a fare fotografie a se stessa con dei vestiti alla moda creando combinazioni, creando uno stile particolare.
E oggi è diventata un'imprenditrice di successo. Vive tra l'Italia e gli Stati Uniti e è anche famosa perché è la moglie di Fedez, il cantante, il rapper che al momento è uno tra i più famosi in Italia e quindi tutte le ragazzine di 15, 16, 17 anni hanno lei come modello. Ma questa questa imprenditrice, Chiara Ferragni, ha avuto il suo successo grazie ai social media, grazie al web, grazie a un blog su cui scriveva tutti i giorni di moda e devo dire che ha tutto il mio rispetto per il lavoro che è riuscita a fare.
Io non so se lo farei ma io sono di un'altra generazione quindi non posso paragonare il mio modo di pensare a quello dei ragazzi di oggi. Ma questo è il trend. Questa è la moda italiana di oggi. Avere un lavoro flessibile, ben pagato, digitalmente presente e soprattutto lavorare con i social media. Diciamo che potrebbe essere interessante come possibilità futura.
Il web da molte molte molte possibilità oggi e anche io devo ringraziare il web per questo e quindi non ci vedo niente di male nello sfruttare questi mezzi che la tecnologia ci dà per aumentare il proprio lavoro, per aumentare il proprio benessere. Per avere un interesse lavorativo ma non solo ovviamente. E quindi perché no? Direi che i social media, se usati in maniera consapevole e intelligente, possono essere degli alleati molto molto preziosi per la nostra vita.
Ma un discorso a parte potrebbe essere fatto sull'età a cui cominciare a lavorare, a usare i social media perché molto spesso si vedono bambini che non hanno ancora 10 o 12 anni usare i social media forse più dei genitori e io mi chiedo ogni volta "perché, tu bambino di 10 anni, usi Facebook?" Hai amici? Hai interessi ad usare Facebook? No, non credo, almeno a 10 anni, quindi è un po' come tutto... Uso un un modo di dire latino che noi in italiano usiamo abbastanza spesso. Est modus in rebus. Est modus in rebus. C'è un una misura nel fare le cose e quindi ben venga l'uso dei social media. Attenzione però a come li usiamo perché potrebbero essere pericolosi.
Grazie e alla prossima.
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