Usage of Italian in Advertising
By LanguaTalkIn this episode, Anna speaks about advertising in Italy, and how the Italian language is used and adapted for ads.
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Ciao a tutti! Buon giorno, io sono Anna e sono la presentatrice di questo podcast. Benvenuti a Una Storia ItaliAnna, un podcast di LanguaTalk.
Ciao a tutti! Buongiorno, ben ritornati al nostro appuntamento con i podcast, dopo un pochino di tempo, quasi 15, forse giorni, tre settimane che non ci sentiamo. Quindi bentornati a tutti! Io sono Anna, sono sempre io, la vostra presentatrice del podcast e riprendiamo la nostra corsa con le nostre discussioni, i nostri pensieri e i nostri confronti sulla lingua e la cultura italiana.
Cosa avete fatto in questo periodo di mia assenza? Spero tante cose. Io ne ho fatte tantissime sia a livello lavorativo che a livello personale. Sto organizzando finalmente le vacanze estive di cui ho già parlato con molti di voi, ma oggi siamo qui per continuare il nostro percorso. Riguardo la lingua italiana ho pensato proprio ieri sera mentre stavo guardando la televisione, che sarebbe interessante parlare un pochino della lingua italiana usata nella televisione.
Penso che sia un argomento abbastanza interessante, soprattutto quando parliamo di pubblicità. La pubblicità - advertising - in televisione è sempre un esempio un po' particolare di lingua, giusto? Io credo che questo avvenga in tutte le lingue del mondo. Il linguaggio della pubblicità deve essere forte, deve essere particolare, deve avere nuove parole.
Insomma, ci sono delle strategie e delle tecniche verbali che possono aiutare a convincere le persone a comprare quel determinato prodotto di cui stiamo facendo appunto la la pubblicità la pubblicità in Italia come in quasi tutti i Paesi del mondo ha un sistema complesso di parole di linguistica in generale ma non solo anche di segni visivi con delle vere e proprie caratteristiche quindi è un linguaggio particolarmente innovativo e attivo e riguarda tutti gli aspetti della vita quotidiana influenza e, a sua volta, è influenzato dalla lingua comune quindi quella che si parla quotidianamente.
Ma qual è l'obiettivo? L'obiettivo è appunto come dicevamo prima convincere lo spettatore a comprare quello di cui noi stiamo parlando e credo che sia estremamente complicato soprattutto in un periodo storico come il nostro in cui abbiamo tutto, non abbiamo bisogno di niente, non ci serve niente, e la lingua ha un ruolo fondamentale. Proprio parlando a livello di strategia e di tecniche verbali, ha un La lingua della pubblicità ha una sua struttura all'interno della quale ogni parte ha delle caratteristiche specifiche e determinate dalla funzione che queste devono svolgere.
Crea nuove strutture linguistiche, prende spunto da molti settori diversi e tutte queste strategie concorrono, contribuiscono a determinare la lingua della pubblicità. Ma un aspetto fondamentale è proprio la creazione di parole nuove o neologismi. La lingua della pubblicità diciamo, usa le parole in una maniera un po' particolare.
Diciamo che viola, cioè non rispetta le caratteristiche base della lingua, ok? E cerca di creare anche stupore e sorpresa usando le parole nuove e inventate, i concetti anche un po' particolori, più spesso anche un po' spingendosi oltre il normale significato attribuito a delle parole. Vanno a essere usati anche delle icone e che non appartengono al settore di cui stiamo parlando e quindi si cerca però in tutti i modi di coinvolgere il destinatario, andando ad usare proprio delle parole specifiche.
Questa caratteristica della lingua della pubblicità dà vita ad un altissimo livello di creazione e uso di parole nuove, che sono elementi fondamentali della fantasia linguistica nella pubblicità. E ci sono appunto diversi modi e diverse tecniche per creare nuove parole o per utilizzare parole già inventate con le quali si vuole richiamare l'attenzione del pubblico. Per esempio, facciamo alcuni esempi. Ci sono le cosiddette derivazioni, cioè uno dei procedimenti più frequenti che riguardano il lessico della pubblicità è la creazione di nuovi aggettivi e anche dei nuovi sostantivi con un prefisso o un suffisso che esaltino la qualità oppure l'origine del prodotto per ingrandire il valore e l'importanza del prodotto stesso.
Ad esempio, questi prefissi sono derivano dal latino come "super, iper, ultra, extra" e hanno appunto delle formazioni che sono diventate parte della lingua quotidiana. Per esempio parliamo del sapone. Questo è un "super sapone", ok? Oppure dei pomodori, "super saporiti" o un "superpomodoro" o addirittura negli abbinamenti a forme verbali. Per esempio questo sapone "superdisinfetta" e "superlava" ok? Quindi ci sono veramente delle delle parole nuove che si usano costantemente nella nella vita quotidiana. Parliamo di un supermercato, "miniprezzo e maxiconvenienza, maxirisparmio".
Tutte parole che noi usiamo quotidianamente. Un altro aspetto della lingua della pubblicità è l'uso di tecnicismi i tecnicismi provengono dalla lingua della scienza e accompagnano i prodotti in qualche modo specializzati che, per essere usati bene, richiedono anche un certo livello di conoscenza un po' di pratica ad esempio i farmaci oppure i cosmetici e le ragioni sono strettamente legate alle aspettative del pubblico. Quindi un messaggio pubblicitario in cui siano presenti tecnicismi dà al pubblico la sensazione che questo sia un un prodotto che funziona perfettamente, che sia estremamente preciso e adeguato a quel tipo di necessità.
Un esempio? Vediamo che questo non è facile. L'uso di tecnicismi, per esempio. Fatemi pensare, possiamo dire. Nella pubblicità per esempio del abbigliamento possiamo dire "Ermes, giacca touring 3/4 con protezione CED 30 TM su spalle e gomiti". Cosa avete capito? Io niente. La prima volta che l'ho sentito ho detto "cosa vuol dire questa cosa"? Qui si pubblicizza una giacca con una protezione speciale, ma per sapere di che tipo particolare si tratta servono delle conoscenze specialistiche di materiali che la maggior parte delle persone, me compresa, non ha. Quindi questo è diciamo una caratteristica a cui fare molta attenzione.
Altra caratteristica molto interessante è l'uso di lingue diverse dall'italiano e qui apriamo un mondo perché l'italiano adora l'uso delle diverse lingue. Allora, l'impiego l'uso di una lingua diversa dall'italiano che sia dialetto, una lingua straniera, una lingua antica porta inevitabilmente a un collegamento tra il messaggio e le caratteristiche che sono associate a questa stessa lingua e o ai parlanti della lingua stessa.
Facciamo un esempio con la lingua della pubblicità regionale o ai dialetti, che trovo sia estremamente interessante, anche se si tratta di un uso diciamo un po' limitato, perché questo darebbe troppa particolarità al messaggio, quindi rendendolo ricevibile solo da un gruppo molto, molto ristretto di ascoltatori o di lettori. Quindi a volte l'utilizzo di espressioni dialettali può anche essere controproducente, cioè può non portare da nessuna parte, perché certe espressioni possono essere troppo complicate per il grande pubblico.
Ecco perché nelle pubblicità molto spesso si ricorre, si usa principalmente i dialetti che sono delle espressioni che sono ormai diventate comuni il dialetto romanesco, il siciliano, il napoletano, ad esempio. Per il romanesco possiamo fare un esempio di della Coca Cola, anzi no, scusatemi, della Pepsi Cola. Pepsi dice lo slogan, "m'hai provocato e io me te bevevo". Questa è una rivisitazione di una celebre frase di Alberto Sordi nel film mi sembra "un americano a Roma" se non mi sbaglio, potrei sbagliarmi.
Quindi l'uso del dialetto è funzionale, se è comprensibile al consumatore in genere. Nel secondo punto mi piacerebbe parlare degli annunci pubblicitari in cui si notano forti influenze straniere. Ok, quindi, e qui sono tantissimi perché esistono alcuni spot pubblicitari in italiano completamente, anzi no, in Italia, completamente in lingua straniera, completamente in inglese, completamente in francese.
Quali sono queste due lingue? Principalmente ci sono alcuni aspetti che riguardano l'uso delle lingue straniere nel linguaggio pubblicitario e in primo luogo, le parole di altre lingue si usano per evocare l'ambiente e il paese dove si usano. Ok, e la scelta della lingua straniera è prima di tutto una scelta di messaggio con una determinata lingua. Io voglio richiamare un certo tipo di società, un certo tipo di modo di vivere, una qualità particolare del paese di cui io sto trasmettendo il messaggio.
La lingua inglese, oltre appunto ad essere la lingua ufficiale della pubblicità, è diffusa ovunque e usata da molti giovani e è presente anche nella lingua italiana attraverso tantissimi prestiti linguistici. Faccio alcuni esempi di pubblicità che potete vedere su YouTube quindi poi mi direte tranquillamente magari nei commenti di se siete d'accordo lingua inglese: - Nokia, connecting people oppure - Philips, sense and sensibility - Breil, don't touch my Breil oppure fatemi pensare. Ah sì, scarpe Lumberjack, hard life, easy shoes.
Meno frequenti dell'inglese sono quelle del francese, anche se ci sono e fanno principalmente riferimento a cosmetica, quindi trucco, profumi e macchine. Ok. Per esempio - Chanel numero cinque, inévitable, oppure - Dior, J'adore, le nouveau parfum de Dior. Scusate la mia pronuncia in francese, - Peugeot, 207. Non ti divertivi così da quando eri un enfant.
Vedete che anche il francese ha la sua parte, anche il tedesco. Adesso mi è venuto in mente anche il tedesco ha una piccola parte, per esempio. - Volkswagen, Das Auto. Mi fermo qui con il tedesco perché ho finito il mio tedesco. Quindi le lingue che vengono usate nella pubblicità sono veramente tante. Tre, due, tre le principali, ma potremmo sicuramente andare oltre. Ora io mi fermo qui perché potremmo potremmo parlare ampiamente di questo argomento io volevo solamente darvi un piccolo spunto di riflessione per quanto riguarda l'italiano nella pubblicità.
Spero che vi sia piaciuto e spero che abbiate domande per me e come sempre trovate il transcript qui sotto. Seguitemi sempre su Facebook, Instagram, io e il mio assistente Kiki e anche su YouTube con dei video un po' diversi. Tra poco uscirà il nuovo e il nuovo libro su Amazon dedicato alla mia città, Venezia, la più bella di tutte. E faremo un piccolo itinerario, anzi, saranno tre itinerari che vi porteranno alla scoperta di una Venezia un po insolita. Io vi ringrazio. Ci sentiamo tra un paio di settimane e state bene. A presto. Ciao!
Grazie e alla prossima.
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