Venice Carnival and why Venetians temporarily leave the city
By LanguaTalkIn this episode, Anna speaks about the history of Venetian Carnival and why Venetians leave the city during this chaotic time.
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Ciao a tutti! Buon giorno, io sono Anna e sono la presentatrice di questo podcast. Benvenuti a Una Storia ItaliAnna, un podcast di LanguaTalk.
È tempo di Carnevale Venezia, Venezia, Venezia. La mia città ospita esattamente in questi giorni il carnevale più famoso d'Italia, uno tra i più famosi d'Italia. Buongiorno a tutti, bentornati anche oggi al nostro appuntamento con il podcast di Una Storia ItaliAnna. Io sono Anna e come sempre sarò la presentatrice di questo podcast sulla cultura italiana e anche locale.
Oggi parliamo proprio di questo, la storia del Carnevale di Venezia e perché i veneziani lasciano la città di Venezia in questo periodo per poi tornare... Eh perché non è per sempre, però c'è proprio un detto un... come si dice, una specie di proverbio, un modo di dire per cui si dice che i veneziani lasciano Venezia, le persone arrivano a Venezia, i turisti, e i veneziani vanno via. Ma vediamo insieme anche il perché.
Quindi oggi vorrei parlarvi proprio della storia del Carnevale di Venezia, una storia antichissima, di più di 900 anni, che ha portato questo evento ad essere uno dei più conosciuti, colorati, apprezzati eventi al mondo, con le sue maschere a dir poco originali a volte, le sfilate in piazza San Marco, l'allegria, i coriandoli.
Parte proprio da qui, diciamo la storia, la storia di Venezia. Naturalmente ci sono un sacco di eventi, un sacco di feste private molto belle, per cui devi pagare un sacco di soldi per partecipare. Comunque vediamo un pochino la storia del Carnevale. Una delle domande che molte persone, ma anche molti studenti, molti di voi, mi hanno fatto riguarda proprio l'origine di questo evento. Sappiamo che il Carnevale è una festività che ha le sue origini nei Saturnali cioè un culto romano pagano in cui le persone si scambiavano dei regali e i ruoli sociali erano capovolti.
Quindi se io ero il signore ricco, potevo diventare l'ultimo degli schiavi. Gli schiavi potevano considerarsi quindi temporaneamente liberi e tra loro veniva anche eletto un princeps. Si chiamava in latino, cioè un capo che guidava la festa ed era vestito con una maschera abbastanza ridicola, abbastanza buffa e dai colori molto molto forti. Ma al di là, oltre alla connotazione sociale, si trattava di una festa con un forte carattere religioso, simbolico, religioso. Questo princeps, lo schiavo che veniva eletto rappresentava il simbolo di Saturno o Plutone, cioè era il dio degli inferi, dell'inferno, custode delle anime dei defunti e anche protettore dei raccolti agricoli.
E proprio durante l'inverno, quando la terra dormiva e non produceva nessun tipo di verdura, di raccolto, queste anime sorgevano dalla terra e andavano placate e accontentate con dei doni, dei regali, così da rendere poi propizio il raccolto dell'estate. Quindi il Carnevale in questo periodo infatti iniziava, si pensa addirittura in ottobre, per poi terminare prima della Quaresima, quindi un periodo molto lungo. Ma parliamo del Carnevale di Venezia, in particolare come è nato il Carnevale di Venezia.
Le fonti storiche raccontano che nel 1094 quando il Doge, uno dei capi di Venezia, era il Doge Falier, venne organizzato il primo carnevale a Venezia quindi parliamo di veramente tanto tanto tanto tempo fa. Era considerata una buona opportunità per la classe dirigente per calmare, per placare l'odio sociale e diciamo tirare un po' su il morale, rallegrare, la parte più povera della popolazione. Durante questo evento di divertimento pubblico si pensa che venga citata per la prima volta la parola carnevale, quindi musiche, balli, tutto serviva per tenere buono e calmo il popolo.
Ma, con il passare dei secoli, quindi arrivando alla fine del Medioevo, circa nel 1200-1290, il Senato della Serenissima Repubblica di Venezia aveva istituito ufficialmente il giorno che precede la Quaresima come una festa pubblica. Ecco che nasce così il rito annuale del Carnevale. E una curiosità. Io, per esempio, non lo sapevo. L'ho imparato cercando delle notizie, informandomi che in questo periodo i festeggiamenti duravano ben sei settimane e si pensa che questa abitudine sarebbe durata per molti, molti secoli.
Ma già alla fine del 1200 nella città di Venezia iniziavano ad apparire, a comparire le prime botteghe, quindi laboratori artigianali specializzati nella produzione di strumenti per la lavorazione di cartapesta, gesso e garza. Questi tre materiali servono per costruire anticamente le maschere fatte a mano, quindi la cartapesta è la carta bagnata a cui viene data una forma, per esempio quella del viso, che poi viene coperta con del gesso e della garza e fatta aderire al viso per prendere le sembianze del viso della persona che la indossava.
Naturalmente poi la lavorazione della cartapesta è diventata una un'attività veramente artigianale, per cui è stata portata avanti per molti secoli. Nasce in quel periodo la figura dei "mascareri" in dialetto veneziano mascareri, ovvero degli artigiani che creavano le maschere sempre più ricche, decorate, sofisticate. Quindi ancora oggi è possibile vedere questi artigiani nelle loro botteghe che producono le maschere.
A volte è anche possibile passare del tempo con loro, con dei laboratori, ma sicuramente trovate tutto quello che volete come informazioni su internet e anche la possibilità di contattare direttamente questi mascareri, questi negozi, laboratori di maschere. Se volete prendere parte ad un laboratorio. Ma la particolarità storica dell'evento di questo evento, cioè del Carnevale di Venezia, è principalmente nell'originalità delle maschere che hanno come obiettivo l'annullamento totale dell'identità della persona. Quindi non si appartiene più a nessuna classe sociale o ordine o religione.
Ognuno può diventare quello che vuole e quindi immergersi totalmente nel suo nuovo personaggio. Diciamo tanto che semplicemente tempo fa ci si salutava con Buongiorno signora Maschera, quindi non sapendo chi c'era dietro. Un'altra curiosità che ho che ho imparato è che potendo nascondere la propria identità, alcuni diciamo facevano un po' i furbi, approfittavano di questa situazione.
Quindi per questo motivo alla fine del 1200, più o meno, la Serenissima ha vietato alle persone mascherate di poter lanciare, tirare delle uova piene di acqua profumata sulle signore e quindi questo era abbastanza abbastanza interessante e simpatico.
Cambiando secolo, arriviamo al 1700, quindi è nel XVIII secolo che la festa raggiunge il massimo splendore. Durante i sei mesi di festività era molto molto probabile assistere a spettacoli anche pericolosi e a volte anche cruenti, molto crudeli come la caccia al toro, all'orso, alle oche. Erano coinvolti degli animali di cui ce n'era grande quantità anche nel ghetto ebraico e ai gatti.
Questa caccia nelle strade pubbliche terminava con il taglio della testa del toro e ancora oggi, diciamo, si tiene viva questa tradizione però utilizzando un animale fatto di stoffa di oppure di carta quindi diciamo che non gli amici animalisti ma io compresa, non condividiamo molto questa vecchia tradizione. Non mancavano neanche gli scontri con le battaglie e diciamo a pugni tra le i quartieri rivali di Venezia e ancora oggi resta il famoso Ponte dei pugni che se cercate in internet potete vederlo. Il Ponte dei Pugni era un ponte, è ancora oggi, un ponte su cui addirittura combattevano più di 300 persone. Di solito la maggior parte cadeva in canale, cadeva nell'acqua. E comunque, se cercate le leggende, le storie dei ponti di Venezia, li potete sicuramente conoscere, saperne molto di più.
Quindi abbiamo anche, a concludere, il tradizionale volo dell'angelo. Allora nelle edizioni storiche nei secoli passati era uno degli eventi più attesi dell'evento quindi il volo dell'angelo consiste in questo, una corda stesa tra il campanile di San Marco e piazza San Marco, da qui è circa un volo di 50 metri dalla cima del campanile a terra. Oggi è un diciamo un rito, prende il nome di volo dell'Angelo e viene fatto in sicurezza da qualche vip locale o vip italiano che vuole diciamo mettersi un po' in mostra.
Ecco, con la conquista della Francia da parte di Napoleone prima, e poi dell'Austria, la festività del Carnevale è già allora conosciuta diciamo in tutta Europa, viene poi abolita, quindi viene eliminata nell'anno 1797 e per mantenere l'ordine pubblico gli austriaci hanno messo fine a questa lunga storia e tradizione del Carnevale di Venezia. Ma è stato solamente negli anni '80 del secolo scorso che questa manifestazione è stata riportata alla vita, grazie anche all'impegno di tante associazioni culturali veneziane che organizzano undici giorni di festeggiamenti. Quindi sono passati oltre 40 anni dal nuovo inizio e l'evento è diventato un'icona della città, con i visitatori che arrivano dalla laguna di tutto il mondo, con le maschere più stravaganti e anche anche fatte esclusivamente per questo evento.
Quindi, se non l'avete mai visto, se non siete mai stati, vale la pena di passare un weekend. I weekend sono i momenti più affollati del del Carnevale, però credetemi se non l'avete mai visto vale la pena. Se siete anche voi veneziani allora capirete il motivo per cui noi stiamo alla larga da Venezia in questi giorni è il caos ma credetemi ne vale assolutamente la pena. Allora io spero di avervi intrattenuto con questa storia del Carnevale e del motivo perché noi veneziani scappiamo da Venezia. Noi ci sentiamo al prossimo podcast e mi raccomando, non dimenticate di seguirmi su YouTube, Facebook e Instagram e di guardare Amazon per le nuove pubblicazioni. Ciao a tutti e grazie.
Grazie e alla prossima.
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